mercoledì, agosto 30, 2006

Cotoletta alla milanese

- "Quanti chilometri avete fatto?"
- "100 km. Siamo partiti da Sarria"
- " Ah, quindi avete fatto il finto cammino..."
- "No. Abbiamo fatto il nostro cammino.."

C'e' stato un cambiamento radicale nei nostri stati d'animo da quando siamo giunti finalmente a Santiago. Ormai sono due giorni che siamo qui e le sensazioni incontrate sono tra le piu' molteplici... entusiasmo post-arrivo, lacrime liberatorie esibizioniste o meno, atti di penitenza al limite della flagellazione, gare all'ultimo chilometro e dettagliate valutazioni sul valore umano del cammino che qualcuno, secondo altri, non avrebbe colto..
Una sagra del giudizio, una competizione al piu' fervente dei credenti.. se io mi spacco le gambe per 40 km al giorno sono piu' degno di te, che ne hai fatti solo 15, di raggiungere il Signore..
Spintoni per ricevere la Compostela dall'Ufficio del Pellegrino, quasi si trattasse del Manifesto della fatica fatta e non di un semplice ricordo da appendere in camera..
Credo che il cammino sia una questione piu' profonda, da viversi piu' complessamente e internamente di quanto non abbia visto fare. Il nostro percorso, almeno per me e Andrea, ha significato tanto. Ci ha visti metterci in gioco con noi stessi, guardare i km che mancavano alla tappa stanchi, ma senza l'ansia di non arrivare, con la possibilita' di ascoltare la nostra voglia di fermarci, un caffe' e poi ripartire. Di parlare con i contadini che ti offrivano mele e l'acqua della loro fonte, di stenderci al sole a fumare.. esausti ma felici. Per noi e' stato semplicemente liberarsi di tante pesantezze che in questo inverno ci avevano messo su strati e strati di ombre.. ora tutto e' tornato tarsparente e leggero.
Non sappiamo Dio dove sia, se si trovi qui dietro in Cattedrale, o se il Cammino non sia solo una grande metafora della vita, ma dentro di noi, questo e' certo, e'accaduto qualcosa di meraviglioso.
Ieri siamo arrivati a Finisterra, quella che gli antichi immaginavano fosse la fine del mondo. E' stata una sensazione irripetibile mettere i piedi nell'Oceano Atlantico e immaginare che oltre quell'orizzonte, non ci fosse piu' nulla.Che maestosita'.
Tutto qui. Fra 5 giorni saremo a Roma. E tutto ricomincia, ma con qualche consapevolezza in piu'.

Con tutto il rispetto, caro milanese, vai a fare in culo!

domenica, agosto 27, 2006

Monte de Gozo

Ultima tappa prima di arrivare a Santiago. Mancano 5 km.
Ieri la giornata e' stata pessima. Io, Andrea e Paola eravamo allettati, causa una strana intossicazione.. Tutti e tre avevamo mangiato insalata e basta per tutto il giorno precedente..quando si dice di mangiare biologico e naturale...ahi!ahi!
Ancora ne portiamo addosso i segni nel rincoglionimento mattutino. Beviamo molta acqua e solo a pranzo troncheremo il nostro digiuno durato un giorno per ben disintossicarci...
Il cammino come dicevo e' quasi terminato. Siamo giunti alla citta' del pellegrino voluta da Papa Giovanni Paolo II quando e' stato qui nell'89 per la Giornata mondiale della Gioventu'..
E' impressionante la sua grandezza... puo' ospitare fino a 1800 pellegrini.. ha tutto cio' che serve.. Un simil villaggio vacanze della Valtur... Bungalow, bar, ristoranti, parchi giochi per bambini e qualunque altra comodita'..peccato per le sigarette.. il Papa all'epoca della fondazione ne proibi' la vendita...pero' in compenso c'e' una postazione internet grande quanto casa mia.. Ah, la sagra del superfluo!!!
Man mano che ci siamo avvicinati a Santiago, invece di accrescersi la spiritualita', nei luoghi e tra la gente, e' andata spegnendosi..Sembra piu' una sfida di trekking o extreme bike, piuttosto che un pellegrinaggio... di solito non e' nello stremarsi fisicamente e nello sfidarsi reciprocamente che si incontra cio' che si cerca... almeno per quello che sento, il cammino va inteso in tutt'altro senso.
Per me e' stato uno splendido modo di conoscere e conoscermi sempre piu' a fondo. Ho avuto tantissimo tempo per restare da sola. In silenzio. E ne ho apprezzato la bellezza. Ho scoperto di quanta forza sono capace e ne sono felice. Sicuramente qualcosa e' cambiato. Piano piano scopriro' cosa.

giovedì, agosto 24, 2006

Amigo

Ciao!
Siamo ancora in piedi dopo 46 km in 3 giorni.. 52 ne mancano per raggiungere Santiago. Tutto sembra piu' lento qui.. tutto piu' reale. Il cibo e' conquista continua, ogni km e' di un' umilta' infinita. Abbassare la testa e continuare a camminare e' l unico modo per raggiungere la tappa successiva, senza sentire la fatica, le gambe che tremano e la schiena che si spezza sotto il peso dello zaino. La natura intorno parla per il tuo silenzio, la musica sono i grilli, i corvi e il rumore delle foglie sotto il tuo bastone. Abbiamo conosciuto tante persone durante questo cammino.. Quello che piu' e' rimasto nel cuore e'Attila. Un ragazzo ungherese, di un'infinita e spettacolare bonta'. Ci ha offerto tutti i biscotti che aveva. Ci ha parlato della sua terra, della musica che ascolta, del perche' ha scelto di fare questo viaggio. Poi, ancora Magdelaine, una ragazza di Londra che ci ha offerto casa sua per tutto il tempo che Andrea vorra' andare a suonare l¡.. L'esperienza piu' emozionante e' stata partire di notte, nel bosco, con la sola luce della nostra piccola torcia. Spaventevolmente bello. Come un nostro amico ci ha scritto, camminare e' catartico.. e qui ti liberi di ogni cosa.. ogni km e' una zavorra che cade... una grande conquista. Ed e' proprio vero che questa lunga strada rappresenta la vita, nella sua semplicita' e nelle sue terrene esigenze. E tutto il piu' ce lo siamo quasi dimenticato. A me l'unica cosa che manca tantissimo e' il tempo per studiare, perche' tutto questo amplifica le passioni e a volte vorrei aprire quei 2 libri che ho portato, ma la fatica me lo impedisce. Andrea soffre da crisi d'astinenza musicale e quando ci fermiamo prova a suonare qualunque cosa gli capita sotto.. lattine vuote, lampade di metallo, forchette e bicchieri, legnetti di ogni tipo.. ma la strada e' ancora lunga. E il tempo per continuare a raccontare tutto questo c'e'.. l'unica cosa e' che avremmo voluto almeno altre 3 persone accanto in questo cammino.. Federico, Roberta e Alessio.
Questo post e' per voi. Per dirvi che sarebbe stato bello condividere insieme questa meraviglia
Hasta luego.

lunedì, agosto 21, 2006

Post a quattro mani

¡Hola! Qui vi parlano due pellegrini ancora per un solo giorno accomodati tra le poltrone e le comodita' di un albergo..
Siamo a Leon, al centro-nord della Spagna, e oggi con il nostro pulmino affittato e gia' ridotto cosi e cosi, raggiungeremo finalmente Lugo, l'ultima citta' prima di cominciare il nostro cammino di 125 km a piedi verso Santiago de Compostela.
E' emozionante vedere tutte queste meraviglie.. Farsi migliaia di km sull'autostrada e non incontrare nulla se non tori e qualche macchina solitaria..
Esplorare cattedrali in lungo e in largo..
Sara spesso la perdo.. non vuole piu seguirci tra caffe' e relax e quindi resta sola in citta' perche' deve assolutamente vedere tutto quello indicato sulla guida.. Ma non e facile starle sempre dietro.. ha un passo cosi' veloce..
Andrea ancora non si capacita come in Spagna non esistano negozi di musica.. Ah, trovare una chitarra battente non sara' una passeggiata.. ma la tesi resta che al Nord in realta' esistano solo taverne e bar.. e magari al sud, si suoni qualcosa.. d'altronde quella e' la terra del flamenco, qui al massimo del toro alla carretera.
Emozionati e sempre con meno soldi in tasca, sperando che sul cammino non ci serviranno e che riusciremo in qualche modo ad arrangiarci, vi salutiamo.

martedì, agosto 15, 2006

Last Minute



Una decisione presa all'ultimo secondo. Si parte. Lasciando dietro insulsi programmi da riprendere. La volontà porta l'universo a muoversi verso di te.

E allori trovi biglietti aerei a prezzi scontatissimi, zaini bellissimi da trekking in offerta, torce e materassini da campeggio in regalo.

E una vacanza, di questi tempi, ci voleva proprio.

E' la prima volta che vado in Spagna.

E' la prima volta che decido con due giorni di anticipo, contro il parere di tutto e tutti, di andare..

E' la prima volta che scelgo per me qualcosa di così prezioso e importante. Qualunque cosa troverò su questo cammino fa solo parte di questa stupenda rinascita.

Ed è tutto merito mio.

venerdì, agosto 11, 2006

Bicicletta da cantina





Oggi ho comprato un biglietto. Un lungo biglietto lontano chilometri da me.
Un contratto scritto molto tempo fa è stato scisso e rielaborato in tutte le sue clausole.
Era pieno di codici, numeri sconosciuti, alcuni un po' meno, ma comunque da rileggere con parecchia attenzione.
Non ricordavo neanche di averlo firmato quel contratto. La firma a piè di pagina non sembrava la mia. Che inchiostro sbiadito...
Ora quell'inchiostro non l'avrei mai usato per firmare un contratto così importante.
Fatto sta che quella bicicletta era da sempre stata nella mia cantina, ma la luce era sempre guasta e non ne ero mai riuscita a distinguere bene i contorni.
Quanta ruggine su quel manubrio e quanta polvere su quel sellino. Ruote sgonfie, e freni partiti da tempo. Forse sarebbe bastato un po' d'olio.. ma poi mi dissero che era un'utopia pensare di ripararla e decisero di rubarla.
Era bello il cestino.. pensavo a quanti fiori e pane caldo avrei potuto metterci dentro. Ma la bici era comunque andata, non più mia chissàdove.
Qualcuno un giorno decise di comprarne un'altra.. a buon prezzo ma nuova di zecca. Design ultramoderno, titanio ultraleggero. Ma non riuscivo bene a salirci su. Quei pedali erano troppo morbidi per i miei gusti.
Fatto sta che l'ho usata solo un paio di volte. Zaino in spalla perché i cestini ingombrano e i fiori puoi sbatterteli in fronte se vuoi comprarli.
Dicono che basta abituarsi alle novità. Ma io proprio non ci riesco.
Dicono che nulla arrivi a caso ma il mio caso è sempre inatteso.
Dicono che basta niente per essere felice, ma io quei numeri non riesco proprio a farmeli andare giù.

martedì, agosto 08, 2006

Lo zero



Partendo da zero tutto sembra più semplice, immergersi ancora in quelle calde acque e lasciarsi cullare solo dal suono di un mondo lontano ancora da scoprire.
In quello zero sta tutto il futuro immaginato di chi attende e di chi è atteso.
Lì è l'essenza dell'essere, la possibilità del progettare cambiamenti.
In quel momento l'energia dell'universo si condensa e l'agglomerarsi di cellule diviene tempo. Scorrevole tempo...
1 - 2 - 3.. anche quella vita entra in un tempo scandito, dal sole e dalla luna.. dal succedersi degli eventi.. dalla luce che, tra mille lucciole, illumina il suo cuore.
In quella lunga ninna nanna ascolta storie di grandi maghi, che il tempo del mondo ha reso celebri, sente odori di spezie siriane, di datteri e zenzero.
Sente il suono di lontani tamburi e di armonium senza note che cullano il suo sonno.

Un grande salto è giù dal letto. Lontani fuochi d'artificio spaventano il suo gioco.
Urli ed echi di lacrime accolgono un risveglio sempre più lontano.. e poi più nulla.
Solo un ultimo grande tonfo, in un domani che non verrà.
Sente lontano l'ultimo battito del suo primo grande amore che non ha potuto scegliere.
E torna insieme a lei a volare.

sabato, agosto 05, 2006

La torre e lontano un asino

Lui, con il suo braccio forte che la stringe a sè e lei che ricambia il suo abbraccio.
Lui con la sua moto rombante e lei con il suo lucido da scarpe.
Lei con tutti i suoi sogni e lui con tutto già pronto.
Lei con uno zaino da disfare e lui con una casa da cercare.
Lui senza più un obbiettivo e lei con tutta la sua forza.
Lui con il suo oppurtunismo e lei con la sua testardaggine.

Vorrei poterti dare un po' d'aria pura da quassù, vorrei portarti via, mio piccolo acrobata.
Vorrei che il tendone che ti ricopre si aprisse e restassi sola nel tuo azzurrissimo cielo.
Vorrei che la vita non ti avesse già corrotto con le sue convenzionali regole..
Vorrei che non fosse troppo tardi..
Vorrei almeno una telefonata ogni tanto o un consiglio da scambiarci, come le nostre caramelle ginevrine..
Vorrei vederti nel tuo pigiama sempre troppo stretto guardare la televisione e addormentarti ogni sera sul mio braccio.
Vorrei disegnare su una coperta vecchia un mare incantato e sognare di nuotarci insieme, tra sirene e grosse ostriche con collane di perle da indossare.
Vorrei incontrarti ogni tanto.
Tutto qui.

mercoledì, agosto 02, 2006

B.B.U.A.

Faremo un viaggio lungo e bellissimo.
La casa sarà come la vorremo e la troveremo in 2 giorni.
Piccola, accogliente, arredata in stile country malandato della East-Coast.
Già ti vedo, con la tua chitarra a tracolla, stanco, sbuffare fumo e noia e dire che ti fermi lì.. e poi sorridere all'arrivo. Il tuo bel sorriso.
Gia mi vedo, vestitino di tela bianca e ciabattine di cuoio, occhiali da sole calati sugli occhi (non si sa mai.. il marrone potrebbe sempre essere in agguato), sfogliare un giornale di locazioni, tutto scritto in inglese, e con vocabolario alla mano, chiedere:"Questa sembra carina! Andiamo?E' dall'altra parte della città." Ah, dimenticavo il bicchiere grande di the freddo e il muffin ai mirtilli per rifocillarmi dalla fatica dopo l'estenuante ricerca.
Già lo vedo, zaino in spalla, cappello calato sulla fronte, ridere fragorosamente dietro di me.
E' bello sentirlo ridere.
Ecco la nostra casa. Questa dimora, sogno sognato da sempre, per un po' accoglierà ciò che costruiremo lì.
Siamo con te, allora.