sabato, luglio 29, 2006

Non c'è cuore senza spine

Playlist di questo post:
Israel Kamakawole "Somewhere over the rainbow"
Elisa "Heaven out of hell"
U2 "Running to stand still"
Raf "Infinito"
Claudio Baglioni "Tutto in un abbraccio"

[...]

Chi mi conosce bene, sa queste canzoni cosa significhino per me..
Quanti anni sono passati tra l'una e l'altra. Quanti volti, baci, addii, sorrisi e arrivederci.
Camminiamo insieme. L'ultima è un lungo cammino.

Che strano pomeriggio, quello di oggi. Sola a casa, pensavo a quanto tempo passasse tra un battito del cuore e un altro.. Ho messo una mano sul petto e ho cominciato a contare.. All'incirca mezzo secondo. Poi se sei brachicardico come qualcuno che conosco, qualcosa in più. Ma poi, ho chiuso gli occhi e ho ricordato che in realtà, qui dalle mie parti, ne passa tantissimo di tempo...
Ho sempre poco tempo per guardarmi indietro, ma tantissimo per ricordare.
In un cassetto, tra tanto disordine e agende che conservo ormai da 6-7 anni, ho chiuso fin da piccola una vecchia scatola di scarpe. E' sempre stata lì. Nei vari traslochi che ho fatto era sempre imballata insieme al cassetto. Quasi fosse stata venduta come accessorio di quello strano mobile troppo largo e troppo poco capiente... ma la mia scatola verde è sempre stata comoda.
Insomma, lì dentro c'è tutta la mia vita, dalla prima lettera ricevuta in II° elementare all'ultima canzone che Andrea mi ha scritto. E' bella zeppa di cose. E' piena di odore di cannella, perchè un giorno una bambina che ho portato a Todi mi regalò uno strano pout-pourri.. Lei pensava fossero fiori secchi.. In realtà erano spezie, ma a quegli occhioni blu non riuscivo proprio a dirlo.

E' un periodo strano questo. Il mio passato ha finalmente trovato un posto dentro di me..
Ma c'è qualcosa che ogni tanto bussa. Troppi repentini cambiamenti in questi ultimi anni.
Troppa voglia di riscattare una me che solo ora comprende tutto. Comprende che i movimenti della vita sono insondabili, incontrollabili. Non puoi metterti un'armatura, come un mio amico tra le onde un tempo mi consigliava, perché se la spada è di ferro battuto l'armatura si squarcia come una scatoletta di tonno.
Ho sempre detto, caduta nei punti più bassi, che era ora di rialzarsi con le ossa doloranti ma più forte. Mi sono sempre detta che il tempo per piangere sui ricordi non doveva esserci e così non lo trovavo.
Erano più di 5 anni che non piangevo e oggi è successo. Ho riaperto quella scatola e tutto è arrivato alla gola. Un nodo enorme. Non credevo fossi così piena di lacrime.
E allora ho ricordato quante volte ho sperato, mi sono rimboccata le maniche e ho ricominciato, quante volte ho sbagliato, quanti baci ho dato, quanti viaggi ho fatto, quanti ristoranti, pub, quanti parchi ho attraversato, da sola col mio zaino blu, che poi un giorno è diventato arancione... quante volte mi sono innamorata.
Che bello averne tutte le foto.Ma nel risfogliarle mi accorgo di ricordare così poco della me insieme a loro. Chi fosse quella bambina spaventata da ogni altalenanza della vita.. chi fosse quel piccolo burattino senza fili..perché non lo hai mai detto? Perchè non hai mai detto di avere solo paura?Di aver bisogno solo di un lunghissimo abbraccio?Di volere solo sincerità, semplicità, di voler solo scambiare la vita con l'altro, di voler solo fare un tratto di strada insieme?
Forse perché non potevo restituire lo stesso, troppo presa dalla me che avrei dovuto essere e non dalla me che sono.

Poi un giorno un cornetto alla crema ha risolto l'arcano. E la mia intolleranza ai ricordi è rientrata.Ed è arrivata l'ultima foto. Sembra quasi sovraesposta per tutta la luce che c'è. Ma è bellissima.

Digressioni personali, s'intenda. Senza un punto, senza una fine, senza una colpa.
Solo per riguardarmi un po' indietro. Oggi avevo un po' più di tempo.

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