mercoledì, settembre 13, 2006

Canon in D minor

Sera stanca qui dalle mie parti. Come mi succede da un po'.
Saranno gli impegni sempre costanti e subdoli, che si intrufolano tra i miei respiri senza che me ne accorga, sarà il continuo soffio sul collo degli esami, sempre di meno e sempre più pesanti, sarà che dopo la superba notte bianca di sabato scorso ancora devo dormire come Cristo comanda.. sarà un po' di tutto questo, ma sta serata non decolla..
Però a pensarci bene qualcosa sta accadendo.. eh, sì, finalmente e-Mule è riuscito a scaricare il Canone di Pachelbel..introvabile, perché composto nel 1600 da questo genio della composizione per orchestra.. i suoi crescendo sono come un tuffo tra cascate infinite e sussurri di fate, quando i piano attenuano per un po' il tutto.. e i violini onde invadenti..adagio, ma non troppo..
Non sono una grande appassionata di musica classica.. ma mi sono innamorata di questo pezzo.. ecco ora mi è arrivata anche la versione solo pianoforte.. qualcosa di divino..
Ecco, dopo quest'omaggio alla bellezza che questo canone può essere, volevo spendere 2 parole per definire un po' il senso di questo momento in bilico...tra ieri oggi e domani. In cui tutto sembra confondersi, ma in realtà sta solo mutando e va definendosi in ogni sua parte.
Quanti pezzi di questo immenso puzzle ho ritrovato negli ultimi mesi, quanti ne ho persi, ma il puzzle sta venendo su bene lo stesso.. perchè a volte un po' di colore, colma buchi neri lasciati dai tanti pezzi caduti per strada..e basta quello a non farti rendere neanche conto della differenza. Sembra strano guardare tutto dall'alto, come se a malapena tante stronzate mi abbiano mai realmente toccato..
Tornare, andare, venire. Stringersi forte, nell'eternità di quello che è..
E, sarò ripetitiva, ma mai come ora tutto è in equilibrio. Uno stabile e morbido equilibrio. Che solo io posso alterare quando voglio e come voglio.
Mi vengono in mente le onde di Gaudì, in quelle dimore uscite da una favola antica, grotte che nascondono leggende e folletti al Parc Güell.. ecco, io mi sento così.. in instabile equilibrio tra colori, forme e sogni.. fiabe che ogni sera racconto al mio cuore per continuare a camminare insieme leggeri..

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao Saretta, come va? l'esame un altro 30?

Mada ha detto...

Ehm..ehm..affermativo, Dexter!
Ormai comincia a diventare pesante sta fama da secchia..
Va tutto ok. Stressata per disguidi in segreteria.. burocrazia al rogo.. ma per il resto sempre più leggera.
Tu come stai? Quand' è che ci prendiamo un film e stiamo tutti e 3 insieme?
Baci baci

Anonimo ha detto...

Ciao Sara... complimenti per il tuo esame! Purtroppo non ricordo la password, quindi pubblico da anonimo... Volevo dirti solo che dopo aver letto questo intervento che hai scritto, mi sono ascoltato il Canone di Pachelbel: è proprio bello, non me lo ricordavo così...
Un bacio grande. Luca