venerdì, novembre 17, 2006

Ritorno dal viaggio

"Dicono che c'è un tempo per seminare e uno che hai voglia ad aspettare un tempo sognato che viene di notte e un altro di giorno teso come un lino a sventolare. C'è un tempo negato e uno segreto un tempo distante che è roba degli altri un momento che era meglio partire e quella volta che noi due era meglio parlarci. C'è un tempo perfetto per fare silenzio guardare il passaggio del sole d'estate e saper raccontare ai nostri bambini quando è l'ora muta delle fate. C'è un giorno che ci siamo perduti come smarrire un anello in un prato e c'era tutto un programma futuro che non abbiamo avverato. È tempo che sfugge, niente paura che prima o poi ci riprende perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo per questo mare infinito di gente. Dio, è proprio tanto che piove e da un anno non torno da mezz'ora sono qui arruffato dentro una sala d'aspetto di un tram che non viene non essere gelosa di me della mia vita non essere gelosa di me non essere mai gelosa di me. C'è un tempo d'aspetto come dicevo qualcosa di buono che verrà un attimo fotografato, dipinto, segnato e quello dopo perduto via senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata la sua fotografia. C'è un tempo bellissimo tutto sudato una stagione ribelle l'istante in cui scocca l'unica freccia che arriva alla volta celeste e trafigge le stelle è un giorno che tutta la gente si tende la mano è il medesimo istante per tutti che sarà benedetto, io credo da molto lontano è il tempo che è finalmente o quando ci si capisce un tempo in cui mi vedrai accanto a te nuovamente mano alla mano che buffi saremo se non ci avranno nemmeno avvisato. Dicono che c'è un tempo per seminare e uno più lungo per aspettare io dico che c'era un tempo sognato che bisognava sognare. "(I. Fossati)

Questo è "il pezzo".. Una lettera, una canzone, l'incipit di un libro..Può prendere qualunque forma.. per quant'è bello..

Ricordo che la prima volta che l'ho davvero ascoltato, ero in una stanza di legno piena di fumo, vecchi suoni, teli etiopi sui divani di pelle bianca..e lo ascoltavo cantare, con la sua voce calda e piena di insidie...

E' un po' che non scrivo sul blog in maniera costante..
E' il nichilismo costante che mi circonda, è l'invidia per la "bèlle lettre" che mi annienta, è quel bisogno di ascolto che mi blocca le dita...

Ho sempre pensato di dover raccontare qualcosa agli altri per poter entrare in relazione con loro...Ora voglio sentire cosa l'altro ha da raccontarmi..

1 commento:

Anonimo ha detto...

ti amo